Popoli e Religioni 2016: pubblicato il bando
Sarà “Babele” il titolo della dodicesima edizione del festival cinematografico Popoli e Religioni, in programma a Terni dal 12 al 20 novembre. Un’edizione ricca di novità, quella della kermesse organizzata dall’Istituto di studi teologici e storico-sociali di Terni in collaborazione con il Comune di Terni, la Regione Umbria, la Conferenza Episcopale Umbra e il Ministero per i beni e le attività culturali e il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana, la Chiesa Valdese e il Pontificio Consiglio per la cultura, che ha ricevuto anche la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Il tema della Torre di Babele sarà declinato – nel corso delle nove giornate – attraverso una pluralità di significati: dalla sfida dell’uomo nell’elevarsi con la proprie forze sempre più in alto (attraverso la tecnologia, ma anche lo sport), al plurilinguismo, fino alla molteplicità dei linguaggi, non solo verbali. Come sempre il festival vedrà proiezioni mattutine per le scuole elementari, medie e superiori, anteprime, retrospettive, spettacoli, concerti ed eventi speciali.
Il concorso
Tre le categorie dei film in concorso: lungometraggi, cortometraggi e documentari. La partecipazione è aperta a tutti i cittadini dell’Unione Europea, senza distinzioni di età o nazionalità.
Le opere vanno spedite o consegnate entro il 30 settembre, in formato dcp o blu ray (con una copia anche in dvd) all’indirizzo Popoli e Religioni – Terni Film Festival, Cenacolo San Marco, via del Leone 12 – 05100 Terni o in digitale all’indirizzoredazione.popoliereligioni@
La giuria sarà composta da artisti e critici del mondo del cinema e dai vincitori della passata edizione. Oltre ai premi per le tre categorie, verranno inoltre assegnati i premi per il migliore attore, migliore attrice e migliore sceneggiatura.
Bando per diventare volontario
Un festival per rifiutare la cultura dell’odio e della paura
“L’anno scorso abbiamo inaugurato il festival proprio il giorno dopo gli attentati di Parigi e abbiamo dedicato il focus alla cultura islamica” spiega il direttore artistico Arnaldo Casali. “Purtroppo quell’episodio ha rappresentato solo l’inizio di un incubo in cui il mondo è precipitato nei mesi successivi e che sta vivendo proprio in questi giorni i suoi momenti più tragici. La strategia del terrore dell’Isis sembra essersi trasformata in follia, in un fanatismo che niente a che fare con la religione, ma che purtroppo proprio alla religione si richiama. E’ tanto più importante, quindi, interrogarsi su queste tematiche e noi cercheremo di farlo senza buonismi e senza ‘cattivismi’, ma cercando innanzitutto di conoscere e di capire, primo indispensabile passo per il dialogo”.