Popoli e religioni

Terni Film Festival: bilancio della dodicesima edizione

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Pubblico raddoppiato rispetto all’anno scorso, oltre cinquemila studenti coinvolti tra scuole elementari, medie, superiori e università, una rete di collaborazioni che conta 19 partner locali, nazionali e internazionali, oltre 30 ospiti provenienti da tutto il mondo, 20 premi assegnati, 65 film proiettati tra cui due anteprime nazionali e un’anteprima mondiale, un cineforum in carcere, una degustazione di prodotti tipici, un’esperienza di realtà virtuale, uno spettacolo teatrale, tre concerti, una lezione di lingua dei segni e 8 performance di sand art.

Questo il bilancio della dodicesima edizione del Terni Film Festival “Popoli e Religioni”, che si è svolta a Terni dal 12 al 20 novembre, con un’anteprima ad Assisi il 2 ottobre e una coda nella Casa Circondariale lunedì 21.

Sotto il profilo economico il festival è costato circa 50mila euro, spiega Stefania Parisi, direttore dell’Istess, organizzatore dell’evento. “Si tratta di un costo bassissimo per un festival delle nostre dimensioni ed è stato possibile grazie al volontariato degli organizzatori e dei partecipanti, a cui non viene riconosciuto alcun gettone di presenza e che pure sono rimasti entusiasti della nostra manifestazione e della nostra ospitalità. Il nostro principale sostenitore è la Fondazione Carit, ma per stare in pari con i conti abbiamo di maggiori contributi da parte degli enti pubblici”.
Quest’anno la presenza media ha superato i mille spettatori al giorno. “Il laboratori con le scuole hanno visto anche 800 ragazzi a mattinata”. Al festival hanno inoltre lavorato come stagisti gli studenti del Liceo Angeloni e quelli del Liceo Artistico. “Quello con le scuole è un rapporto in continua crescita di cui siamo particolarmente fieri” commenta Parisi.
Ma una crescita enorme si è registrata anche tra gli adulti. “Il pubblico dei pomeriggi e delle serate è quasi raddoppiato” spiega Arnaldo Casali, direttore artistico del festival. “Se l’anno scorso nelle proiezioni più di ‘nicchia’ – come i documentari del pomeriggio – avevamo 25-30 spettatori, quest’anno siamo passati a 50-60, mentre per i grandi eventi siamo passati da 150-200 a 250-300”.

Non che fossero mancati i grandi numeri in passato. Quello che è cambiato, però, è il pubblico fidelizzato: “Abbiamo sempre avuto una dei ‘fedelissimi’ che seguono tutto il festival. Ma gli anni passati erano una ventina di persone, e per il resto, ogni giorno dovevamo conquistarci un pubblico nuovo in base a quello che proponevamo. Quest’anno, invece, abbiamo avuto molte più persone che ci hanno seguito dall’inizio alla fine”.

Ma anche i rapporti sono cresciuti: “La novità più importante è stato il gemellaggio con il festival Religion Today di Trento, che ci ha aiutati moltissimo. Ma anche a livello internazionale abbiamo consolidato i rapporti con i festival di Zamosc in Polonia e La Salette in Francia e ne stiamo avviando altri in Asia”.

Pur guardando al mondo, Popoli e Religioni è però anche sempre più radicato nel territorio ternano. “Altre novità importanti sono state la Rete dei festival del Cinema dell’Umbria promossa dalla Regione e la rete di collaborazioni che abbiamo attuato sul territorio”. Alcuni degli eventi della settimana sono stati organizzati infatti in collaborazione con il festival Vette in Vista e con l’associazione Mirabil Eco che organizza il Piediluco Festival, mentre il successo del focus Romania è dovuto alla collaborazione con l’associazione Fiore Blu e la parrocchia ortodossa di Sant’Alò e Santa Parascheva.

“E’ stato il focus più riuscito da dieci anni a questa parte. Abbiamo avuto canti, piatti tipici, una conferenza su Dracula, abiti tradizionali ed esibizioni di bambini, oltre che la proiezione di Nosferatu con l’accompagnamento musicale eseguito dal vivo da un’orchestra di sette elementi. Ne siamo particolarmente fieri, perché i focus sono nati per coinvolgere le comunità degli immigrati, ma purtroppo non è sempre facile riuscirci: negli ultimi sei anni abbiamo avuto dei focus dedicati a varie aree del mondo con una proposta culturale di altissimo livello ma con una partecipazione degli immigrati scarsa o nulla. Quest’anno, invece, è stata una vera festa della Romania con 350 rumeni che hanno animato il teatro”.

Un’altra caratteristica che ha segnato quest’edizione, è stata la partecipazione di molte celebrità al concorso. Personaggi come Maria Rosaria Omaggio ed Edoardo Siravo hanno scelto il festival di Terni per presentare il loro debutto da registi (aggiudicandosi rispettivamente il premio per la regia e quello per la sceneggiatura) mentre David Riondino ha vinto nella sezione documentari con il suo film Il papa in versi. Tra i nuovi premi istituiti, anche quello per il Miglior film umbro, “che vuole iscriversi nel rilancio del polo cinematografico regionale di cui fanno parte la Rete dei festival e la nuova Film Commission” spiega ancora Casali.

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Il primo film a essersi aggiudicato il premio è stato il cortometraggio My awesome sonorous life di Giordano Torreggiani. Tra gli umbri premiati anche Daniele Poli per la fotografia del suo The Player.

A vincere nella categoria film è stata invece, per la prima volta, l’Ungheria con Dough – l’impasto di John Goldshmit, il Gran Premio della Giuria è andato a Il sogno di Francesco di Arnaud Louvet e Renauld Fely interpretato da Elio Germano, cui è andato anche l’Angelo di Dominioni alla carriera.

Migliore attore l’israeliano Emanuel Cohn per Il piccolo dittatore, migliore attrice Charlotte Schioler per Slor. Premiata anche la PFM per la colonna sonora di Hey You di Maria Rosaria Omaggio, che – impegnata nella registrazione del nuovo album a Londra – è intervenuta con un videomessaggio.

Tra i tanti personaggi che hanno animato i dieci giorni di kermesse anche Arnaldo Colasanti, Gabriella Compagnone, Stefano Alleva, Gianluca Cerasola, Chiara Frugoni, frate Alessandro Brustenghi, Valentina Corti, Adelmo Togliani, Marialuna Cipolla, Catherine McGilvray, Sara Lazzaro, Paola Rinaldi, Luca Manfredi, Anna Ferruzzo, Massimo Wertmuller, Duccio Camerini e il presidente onorario Krzysztof Zanussi.

La macchina del festival non si ferma: sono già iniziati – giovedì scorso – i cineforum periodici al Cityplex Politeama mentre per Natale è prevista la replica dell’esperienza di realtà virtuale Sideralia – viaggio onirico sul pianeta Kepler452B.

L’elenco completo dei premiati si può trovare sul sito www.popoliereligioni.com.

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