Popoli e Religioni: bilancio del Terni Film Festival e trasferta romana al Tertio Millennio
Oltre 10mila spettatori, 11 giornate di festival, 64 film proiettati, 3 ambasciate coinvolte, 100 ospiti provenienti da tutto il mondo, 14 rappresentanti di festival internazionali, 2 serate trasmesse da un’emittente nazionale, 10 cineforum per le scuole e collaborazioni con due università (Perugia e Salesiana), una proiezione in carcere, uno spettacolo teatrale, 6 giurie, 25 premi assegnati e 2 ricevuti. Il tutto con poco più di 60mila euro e uno staff di 30 volontari.
Sono i numeri della quattordicesima edizione di Popoli e Religioni – Terni Film Festival organizzato dall’Istess con la collaborazione del Cityplex Politeama, l’associazione San Martino e Laboratorio idea, che si concluderà idealmente sabato 15 dicembre al cinema Trevi di Roma con la consegna dell’Angelo alla carriera alla Fondazione Ente dello Spettacolo nell’ambito della XXII edizione del festival Tertio Millennio, kermesse organizzata dalla stessa fondazione e incentrata – come il Terni Film Festival – sul dialogo interreligioso.
E’ stato tracciato giovedì 13 dicembre in Curia dal vescovo Giuseppe Piemontese, il direttore del Politeama Michele Castellani e il direttore artistico Arnaldo Casali, il bilancio della quattordicesima edizione della kermesse, che si è aperta il 10 novembre (dopo due eventi di anteprima l’8 e il 9) con la prima assoluta dello spettacolo “Il giullare di Dio” di Fabrizio De Rossi Re e si è conclusa il 18 con il focus dedicato alla Nigeria (canti, danze e testimonianze di integrazione ma anche sulla tratta delle prostitute), ha visto intervenire una media di 600 spettatori al giorno per 4500 presenze totali, a cui si aggiungono i 6814 spettatori che hanno seguito in festival in diretta facebook.
Il festival ha ospitato anche il terzo incontro internazionale dei festival cinematografici a carattere religioso, con l’intervento di 14 rappresentanti di festival provenienti da 9 diversi paesi (Italia, Polonia, Spagna, Slovacchia, Francia, Armenia, Ucraina, Ungheria, Israele e Bangladesh).
Il concorso ha visto la proiezione di 23 lungometraggi, 9 documentari e 32 cortometraggi.
L’Europa ha fatto la parte del leone con 39 lavori presentati (di cui 34 italiani, a cui si sono aggiunti i film provenienti da Francia, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca e Germania), 11 sono stati i film arrivati all’Asia (4 da Israele, 2 dall’Iran, e poi Arabia Saudita, Turchia, India, Siria e Iraq), 5 dall’Africa (due egiziani e poi Burkina Faso, Kenya e Nigeria), mentre 5 film sono stati realizzati da immigrati, rifugiati e richiedenti asilo che vivono in Italia.
Nonostante la dimensione internazionale, resta forte il legame con il territorio: 6 sono i film presentati prodotti in Umbria, di cui 4 a Terni, e 2 gli artisti umbri premiati.
6 le sezioni in concorso e 6 le giurie (la giuria internazionale presieduta da Jerzy Stuhr, la giuria Signis, la giuria del premio riservato agli immigrati e la giuria della Pontificia Università Salesiana, a cui si sono aggiunti il premio della critica e il premio del pubblico).
Il festival ha coinvolto tre ambasciate: quella della Nigeria, quella di Israele e quella della Repubblica Ceca con cui sono stati celebrati i 50 anni della Primavera di Praga.
La Notte degli angeli ha visto trionfare Alessandro D’Alatri con tre premi vinti da In punta di piedi (Film dell’anno, miglior regia e miglior colonna sonora di Marco Zurzolo), due premi sono andati a Lazzaro felice di Alice Rohrwacher (migliore attore protagonista Adriano Tardiolo e premio della critica), al cortometraggio Apri le labbra di Eleonora Ivone (miglior sceneggiatura di Angelo Longoni e miglior canzone di Sergio Cammariere), alla biografia di Jan Palach (migliore attrice non protagonista a Denisa Baresova e migliori effetti speciali) e La partita di Frank Jerky (premio L’età imperfetta e migliore attore non protagonista ad Alberto Di Stasio); tra gli altri premiati Marina Occhionero per L’età imperfetta, Antonio Braucci per In the name of a God, l’attore nigeriano Wisdom Onoghemhenoser per il corto Meshack mentre la cantautrice Marialuna Cipolla ha ricevuto il premio Gastone Moschin e Terence Hill l’Angelo alla carriera.
Due serate (quella dedicata agli immigrati e le premiazioni) sono state riprese e trasmesse integralmente da Radio Radicale mentre papa Francesco, per la prima volta, ha mandato un messaggio agli organizzatori e ai partecipanti. Molto forte è stata anche la risonanza internazionale che ha avuto questa edizione, con segnalazioni sulla stampa polacca, slovacca, ungherese, francese e olandese.
L’Istess ha ricevuto per il festival la Medaglia del Presidente della Repubblica, mentre il direttore artistico è stato insignito del premio “Ambasciatore della Libertà” dalla Città di Breslavia.
Il festival ha anche prodotto un cortometraggio: Charlie Chaplin e il Natale del 1977 realizzato da Luca Mannaioli e Aferdita Demiri, scritto da Arnaldo Casali e interpretato da Marzia Ubaldi con le musiche di Emanuele Grigioni, che verrà presentato in occasione del Natale.
TUTTI I VINCITORI
Angelo alla carriera
Terence Hill
e Fondazione Ente dello Spettacolo
Premio “Gastone Moschin”
Marialuna Cipolla
Miglior film
Un saison en France
di Mahamat Saleh Haorun (Francia-Ciad)
Miglior documentario
Amr – Storia di un riscatto
di Maria Laura Moraci (Italia)
Miglior cortometraggio
Are you Volleyball?
di Mohammad Bakhshi (Iran)
Gran Premio della Giuria
One day in Aleppo
di Ali Alibrahim (Siria)
Film dell’anno
In punta di piedi
di Alessandro D’Alatri
Migliore regia
Alessandro D’Alatri (In punta di piedi)
Migliore attrice protagonista
Marina Occhionero (L’età imperfetta)
Migliore attore protagonista
Adriano Tardiolo (Lazzaro felice)
e Wisdom Onoghemhenoser (Meshack)
Migliore sceneggiatura
Eleonora Ivone e Angelo Longoni (Apri le labbra)
Migliore attrice non protagonista
Denisa Baresova (Jan Palach)
Migliore attore non protagonista
Alberto Di Stasio (La partita)
Migliore fotografia
In the name of a God di Antonio Braucci
Migliore colonna sonora
Marco Zurzolo (In punta di piedi)
e Sergio Cammariere (Apri le labbra)
Premio Signis
Geula – Redemption
di Joseph Madmony & Boaz Yehonatan (Israele)
Premio “Come ci vedete”
The Delivery – La consegna
di Suranga Deshapriya Katugampala (Sri Lanka)
Premio “L’età imperfetta”
La partita
di Frank Jerky (Italia)
Premio “Nuovi sguardi”
Watu Wote – All of us
di Katja Benrath (Kenya-Germania)
Premio della critica
Lazzaro felice
di Alice Rohrwacher (Italia)
Tolu
di Nadine Ibrahim (Nigeria)
La sacralità di Gubbio
di Claudio Sannipoli (Umbria)