Covid-19
di Sergio Maccari
In quella fresca notte di aprile Alfredo, affacciato al balcone, si mise a guardare quella splendida luna che diffondeva una luce quasi rassicurante in un’atmosfera surreale.Erano spariti i rumori della notte: il vociare dei ragazzi ed il rumore delle macchine in transito.Si avvicinò al lettore cd e mise uno dei suoi brani preferiti: “Chiaro di luna” di Claude Debussy. Voleva riflettere insieme alla luna che si presentava quella notte come un’amica, come un dio buono, come una guida lassù nel cielo, in un momento di smarrimento totale.Aveva ancora lo spartito musicale, lo aveva studiato quando era ragazzo ed è incredibile che, dopo quarant’anni, quel pezzo lo facesse ancora emozionare.Ecco, quella sera voleva riflettere insieme alla luna, almeno per un tempo uguale al tempo di un brano di Debussy.
Era arrivato il COVID-19, il cigno nero, l’evento imprevedibile come lo chiamavano gli esperti dei mercati finanziari; centinaia di morti al giorno, senza sosta, senza fine.Lui che passava sempre poco tempo a casa, si trovava bloccato in casa come i suoi amici, i suoi parenti, come tutti nella sua città, nella sua nazione, come nel mondo intero.Aveva ripreso a leggere un po’ di filosofia tramite i social e il materiale che teneva a casa, libri e dvd.Guardando la luna si mise a recuperare e collegare nella sua mente il pensiero dei grandi filosofi per provare a dare una spiegazione a quello che stava succedendo.
“La vita è un divenire, giusto ma quanto siamo artefici del nostro destino?“ si chiese.
Aveva perso il lavoro per la seconda volta ma questa volta non aveva fallito la sua società, si era ‘semplicemente’ fermato il mondo.
“Perché non essere immortali come un brano di Debussy?“ si chiese.
COVID-19 stava distruggendo una intera generazione di anziani così, improvvisamente, senza motivo e tutti erano a rischio contagio.Passarono nella sua mente le fasi più importanti della sua vita come se a giorni il COVID-19 bussasse alla sua porta e lo portasse a combattere tra la vita e la morte, come aveva appreso dalla televisione e dai social.Si sentiva fortunato perché aveva una casa ed aveva un balcone da cui contemplare la luna, parlare alla luna.Provò a rivedere i valori della vita, quelli essenziali e non effimeri: il sostentamento, l’amicizia, il tempo, la vita stessa.“Eppure“, pensò, “ci deve essere un Essere supremo, un padre di tutte le religioni, che ci ha dato la vita in questo pianeta e adesso ci ha messo in questo film, tutti, nessuno escluso, in un film di cui Lui solo conosce la trama.Forse COVID-19 non porterà la fine del mondo ed allora si rinascerà.La vita è anche questo: un nascere e rinascere.“
Il brano di Debussy terminò. Alfredo andò a dormire pensando al domani, pensando al giorno della rinascita.La luna gli aveva suggerito che ce l’avrebbe fatta e incominciarono a muoversi nella sua mente i pensieri della rinascita in un mondo nuovo, più pulito, in un mondo migliore.
Note
Il 9 gennaio 2020 il CDC cinese ( Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ) riferisce che è stato identificato un nuovo coronavirus.
I dati aggiornati al 1 Maggio 2020 dell’OMS:
3.090.445 | casi nel mondo |
217.769 | morti |
I dati aggiornati al 30 aprile 2020 del Ministero della salute italiano che si riferiscono all’Italia :
205.463 | casi totali |
27.976 | morti |
75.945 | guariti |
101.551 | positivi al COVID-19 |