Il popolo secondo il gesuita argentino papa Francesco

di Pietro Messa, ofm

L’incontro “Dalla visione della ‘Fratelli tutti’ un confronto sul concetto di popolo in papa Francesco” svoltosi sabato 20 marzo a cura dall’ISTESS di Terni è stata l’occasione per accogliere e verificare la provocazione secondo cui parole e scelte del pontefice sono espressione di un populismo gesuitico.

I vari interventi sono stati introdotti e coordinati da Stefania Parisi.

L’origine del concetto di globalizzazione e la sua connessione con la prospettiva dei gesuiti è stata spiegata da Michele Camaioni; infatti in un certo qual senso la compagnia di Gesù è stata una multinazionale ante litteram. A sua volta Pietro Mocciaro ha mostrato come nel Settecento dei gesuiti belgi, ossia i bollandisti, abbiano dato inizio ad un approccio “scientifico” alle fonti inerenti al santo d’Assisi. Questa opera di ricerca, studio e divulgazione ha contribuito all’immagine di frate Francesco che spinse il cardinal Bergoglio a scegliere in suo onore come nome pontificio proprio quello di Francesco.

Il nesso tra le encicliche Laudato si e Fratelli tutti di papa Francesco è stato illustrato da Giuseppe Buffon. Approfondendo l’ispirazione francescana di questi due documenti pontifici ha evidenziato che negli scritti di Francesco d’Assisi è assente il termine astratto “fraternità” mentre è ben presente “fratello”, un vocabolo concreto che pone attenzione alla realtà della persona. I fratelli secondo l’Assisiate sono chiamati ad essere “liberi come i mercanti”, “anticapitalisti ma non anti liberali” e così il suo pensiero e spiritualità sono una concreta proposta di ecologia integrale, vita economica e sociale.