Riccardo Leonelli dall’Inferno di Dante al Terni film festival
di Riccardo Marcelli
Riccardo Leonelli, nuovo direttore artistico del Terni Film Festival, parla con entusiasmo del nuovo incarico sottolineando un obiettivo da raggiungere: quello di promuovere la bellezza. Lo fa rivolgendosi alle nuove generazioni, a cui spesso fugge la ricerca verso magnificenza, per arrivare agli adulti che magari hanno abbassato la guardia rifugiandosi nella confort zone dell’esperienza.
Per esplicitare meglio il concetto, Riccardo Leonelli fa riferimento agli spettacoli messi in scena a Carsulae per celebrare Dante: «Ringrazio il pubblico presente a Carsulae per averci accompagnato in questa splendida avventura riguardante l’Inferno. Siccome diverse persone non sono potute entrare, annuncio che stiamo lavorando per replicare lo spettacolo a settembre. L’aspetto più importante è che siamo riusciti a mettere insieme tante professionalità diverse racchiuse anche in diverse generazioni. Così accanto ad attori professionisti, ce ne erano altri, ragazzi dai sedici ai vent’ anni che frequentano i miei corsi, senza dimenticare le ballerine con le coreografie di Romana Sciarretta. Ci sono stati insegnanti che alla fine mi hanno domandato perché non si spiega così Dante nelle scuole? Una bella domanda, anche perché per questa operazione che mi ha succhiato tanto in termini di energia e tempo, ho recitato senza cambiare una virgola. Allestire uno spettacolo all’aperto è diverso che farlo al chiuso. Ma varrebbe la pena provarci».
A prescindere dalle diatribe politiche, Terni come risponde alle iniziative teatrali, o culturali in generale?
«Chiaramente non possiamo paragonarci a città come Ferrara e Parma, ma penso che i ternani abbiano tanto bisogno di cultura ma soprattutto di cercare di valorizzare tutta la bellezza che ci può essere non solo in uno spettacolo teatrale o in un concerto, ma anche nella città. Purtroppo spesso le persone, a partire dai giovani, si concentrano solo sulle negatività. Taluni lo fanno anche nella musica che ascoltano. Non c’è più il desiderio della ricerca del romanticismo. Ma questo vale pure per gli adulti che magari si dicono stanchi per certi tipo di battaglie».
Partendo da questa analisi di contesto, nei giorni scorsi è stata effettuata la prima riunione operativa del Terni Film Festival. Ci sono già delle novità?
«Alcune, come quella di chiedere ad un regista molto conosciuto di realizzare insieme a noi qualcosa su Dante, sono ancora in embrione e non possono essere rivelate. Abbiamo preso contatti con un produttore che lavora negli Stati Uniti e che si occupa di virtual reality content, la realtà virtuale in pratica, che applica la tecnologia anche al fumetto. Vorremmo dedicare una giornata a Nino Manfredi, a cento anni dalla nascita dell’attore, magari con la partecipazione del figlio che ha scritto anche un libro. Abbiamo intenzione di realizzare un concorso per corti ma al momento la decisione più importante è l’organizzazione di una masterclass di regia gratuita per venti allievi con il maestro polacco Krzysztof Zanussi. Inoltre sono già arrivate, nel solco della continuità di Arnaldo Casali, il mio predecessore, settecento lavori sulla piattaforma Film Freeway, che è quella utilizzata dalle più importanti rassegna mondiali. Pure le categorie sono confermate: lungometraggi, cortometraggi, documentari, opere digitali realizzate in realtà aumentata».
La rassegna andrà in scena dal 6 al 14 novembre e sarà denominata Cosa sarà.
(Il Messaggero)