Novecento a fil di penna. La poesia di Felice Fatati

Popolare pediatra e prestigioso pittore, Felice Fatati, nato ad Arrone nel 1908 e morto a Terni nel 1977, è stato anche un raffinato poeta. Novecento a fil di penna. La poesia di Felice Fatati curato dal nipote – e altrettanto noto medico – Giuseppe Fatati e pubblicato da Pacini Editore, mira ad approfondire l’aspetto meno conosciuto della poliedrica personalità, il cui capolavoro – la serie di litografie dedicata al Cantico delle Creature – è esposto nella Biblioteca Tinarelli.

Il volume è stato presentato al Museo Diocesano di Terni mercoledì 7 dicembre 2022, alle ore 17.00,  e mette a fuoco l’eclettismo, le sorprendenti competenze professionali, l’innato talento creativo e la profondità di pensiero di Fatati.

Come ricorda Giuseppe, Felice Fatati ha vissuto “una vita mista tra arte e medicina, ove arte e medicina si sono confuse arricchendosi vicendevolmente”.

A cavallo dell’inseparabile bicicletta, con cui raggiungeva i piccoli pazienti; come alle prese con chine e pennelli, o immerso nei progetti dell’Associazione Liberi Artisti, o nell’audace, giovanile avvicinamento a Marinetti, Fatati è sempre stato spinto da un’unica grande forza, la passione, che non lo ha mai lasciato solo, consentendogli di profondere bellezza e valore in qualsiasi realtà si sia calato.

Uomo d’arte e di scienza, Felice Fatati non ha mai smesso di stupire, con i suoi epigrammi fulminanti, i disegni inconfondibili, i dipinti, le riflessioni e le diagnosi illuminate, attraverso cui ha trasmesso cure e speranza ai suoi tanti piccoli pazienti, nel corso di una lunga e appassionata attività di pediatra.

Composito e imprevedibile, proprio come Fatati, il volume raccoglie epigrammi, pensieri, scritti editi
e inediti, pitture e disegni di una figura impressa in modo indelebile nella memoria di Terni, e che ha saputo coniugare l’amore per i propri luoghi d’origine con l’apertura verso alcune delle più vivaci realtà, nel panorama artistico e letterario nazionale e internazionale del Novecento.

“Ippocrate diceva che tutte le parti di un organismo formano un cerchio; pertanto, ogni sua parte è sia il principio che la fine” commenta Giuseppe Fatati. “Se è così anche per la vita e l’espressione artistica di un uomo, sicuramente il cerchio tracciato da Fatati è enorme, non percorribile per intero, e destabilizzante. E ogni testimonianza lasciata è sia l’inizio che la fine del percorso di quel momento”.

Introdotto dal vescovo Francesco Antonio Soddu, il direttore dell’Istess Arnaldo Casali e l’assessore alla Scuola del Comune di Terni Cinzia Fabrizi, l’incontro – moderato da Paola Biribanti, direttrice di Istess Libri – ha visto la partecipazione di Giuseppe Fatati, del critico d’arte e membro del direttivo Istess Paolo Cicchini, del presidente del Centro Studi Storici Domenico Cialfi e di Marcello Coronelli, come Fatati medico e poeta, che ha detto alcune liriche.

LE IMMAGINI DI LUCA MANNAIOLI

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