I miei san Francesco
di Alberto Di Giglio
Vi presento tre miei documentari sul tema francescano che verranno presentati al Terni Film Festival 2024 nell’ambito della giornata dedicata alla figura di San Francesco: Porziuncola porta del cielo; Con il vento nel petto: vita di Contardo Ferrini e Todi di Jacopone. Tre lavori rivolti rispettivamente alle origini del poverello di Assisi e alla vita di due grandi continuatori del carisma di Francesco, il terziario Contardo Ferrini, protettore dei giuristi e degli accademici cattolici, figura esemplare del diritto e della poetica della creazione; e Jacopone da Todi a sua volta terziario nonché tra i più grandi poeti religiosi di tutti i tempi.
Ci troviamo nel bel mezzo del cammino del quadriennio 2023/2026 con gli anni giubilari dedicati all’ottocentesimo anniversario della morte di Francesco, scanditi su quattro temi: il primo Natale di Greccio, la regola, le stimmate e infine il Cantico delle creature. Sono, in effetti, innumerevoli le modalità vocazionali e le declinazioni del carisma francescano, ma possiamo essere d’accordo che tutto iniziò davvero alla Porziuncola dove Francesco ispirò la famiglia religiosa che avrebbe contato milioni di seguaci in tutto il mondo. Momenti essenziali di una vita unica, dalla regola all’incontro con Chiara, dal suo combattimento nel roveto poi divenuto roseto fino al trapasso nel vespro del 3 ottobre 1226. Le stesse immagini del documentario non sono sufficienti per dire la bellezza di questa piccola “porzione di terra”, o “porziuncola”, ai piedi di Assisi che si è incontrata con il cielo: perciò “porta del cielo”!
Del beato Contardo Ferrini (1859-1902), accademico testimone di un autentico umanesimo cristiano, il docufilm per la prima volta racconta la parabola umana e spirituale: è sepolto nelle cripta dell’università cattolica di Milano, e dal 1942 il suo cuore è accolto in un reliquario nella chiesa di Verbania sul Lago Maggiore, suo luogo natale e prediletto.
Nella preparazione di questo documentario si sono avvicendate circostanze non casuali, tanto da avermi spinto a definire questi piccoli eventi con l’espressione “dinamica del dono …”. In particolare l’incontro col protagonista, colui che avrebbe impersonato Ferrini, presenza non prevista dal copione e giunta quasi nell’istante di cominciare le riprese nei luoghi della sua vita. Tutto da quel momento nella realizzazione del filmato è cambiato con una serie di situazioni a dir poco stupefacenti, tra canto e incanto.
La cosa importante quando si intraprende un lavoro come il mio è di essere attenti e rigorosi nel dare la priorità alle cose restituendo allo spettatore il volto e lo spirito del protagonista, impresa ardua e di grande responsabilità.
Frutto dell’incontro con l’illustre studioso Claudio Peri e della mia amicizia con Luigi Boneschi (collaboratore di Pupi Avati da molti anni col quale condivido la passione per Todi e per il suo figlio più grande con un progetto di film irrealizzato), è “Todi di Jacopone”, un breve ma intenso documentario dove si respira la cifra poetica e spirituale del beato il cui corpo riposa nella cripta tuderte di San Fortunato. Le immagini sono arricchite dalle voci di Marta Bifano e di Luigi stesso e dalle belle musiche di Beppe Frattaroli. Jacopone fu il poeta che seppe più interpretare lo spirito di umiltà e l’amore ardente per Cristo del grande santo di Assisi. Fu anche una figura chiave, negli anni drammatici di fine ‘200, della contrapposizione fra due ideali di Chiesa, fra Celestino V e Bonifacio VIII e pagò duramente la sua coerenza agli ideali francescani. Nel nostro lavoro emerge una significativa reciprocità fra il nome della città e quello di Jacopone, ed è egli stesso a raccontare, con gli splendidi versi delle laudi, una storia umana e spirituale ancora tutta da esplorare.