“Nudus et pauper” – convegno su Bonaventura da Bagnoregio

“Nudus et pauper – Il significato della scelta francescana di povertà  nell’interpretazione di Bonaventura da Bagnoregio”

E’ questo il titolo del convegno in programma venerdì 1 dicembre 2017 alle ore 16 al Cenacolo San Marco di Terni in occasione dell’VIII centenario della nascita di San Bonaventura.

Il convegno è promosso dall’Istess con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e la collaborazione della Facoltà di Teologia e della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma e il patrocinio del Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio.

Il tema

Nella ricorrenza dell’8° centenario della nascita del filosofo e santo Bonaventura da Bagnoregio (Civita 1217), l’ISTESS, consapevole dell’importante ruolo storico-culturale e teologico svolto dal Doctor Seraphicus nella sistematizzazione e diffusione del francescanesimo in Italia ed Europa, organizza un convegno in cui si prende in considerazione la specificità del carisma francescano delle origini, riletto attraverso l’insegnamento bonaventuriano che ne ha sintetizzato e codificato  per il futuro gli aspetti caratterizzanti.

L’aspetto peculiare di tale carisma, secondo Bonaventura, risiede nella scelta della povertà volontaria come profezia della “novità” evangelica e della universale fraternità in cui è inclusa anche la natura intera.

Il grande tema della povertà, congiunto con quello dell’amore al creato, sono infatti la risposta che si volle dare con il francescanesimo ai problemi spirituali emergenti nella società del XIII secolo in profonda trasformazione.

E sono proprio le tensioni presenti nella chiesa e nella società di quel tempo, prevalentemente incentrate sul significato e valore della scelta di povertà,  che rendono interessante rileggerne le tematiche allora emerse e  stimolano a cogliere l’attualità delle risposte da Bonaventura offerte ai calunniatori e detrattori del suo tempo e illustrate da lui agli studiosi e ai giovani frequentati i suoi corsi di teologia all’Università di Parigi.

Bonaventura, come sappiamo, soffrì a lungo per le gravi polemiche allora esistenti tra i “maestri secolari” e gli “Ordini mendicanti” e dovette aspettare fino al 12 agosto 1257 per ottenere il riconoscimento di magister ufficiale; ma anche negli anni di  magister regens svolse una intensa attività educatrice dirigendo le disputationes con gli studenti, ossia quei dibattiti che noi chiameremmo “seminari” e che furono vivacissimi e preziosi per i loro contenuti e ricchi di spunti di riflessione anche per noi contemporanei.

A questo periodo risalgono infatti, tra gli scritti teologici, tutte le sue quaestiones disputatae,tra cui le quattro quaestiones disputatae de perfectione evangelica su cui il convegno si soffermerà con particolare attenzione dal momento che in esse viene trattata ampiamente la concezione francescana della povertà, rivendicata nella sua autentica e originaria visione che la differenziava dalle altre interpretazioni dei vari movimenti pauperistici del tempo.

Nelle relazioni del convegno verranno, pertanto, esaminati gli aspetti storico- filosofici delle lotte teologico – dottrinali e le vicende che hanno portato all’edizione dell’Opera Omnia dei Padri Quaracchi e anche le icone bonaventuriane presenti sul nostro territorio ternano. Certamente, verranno colti i possibili spunti pedagogici etico-religiosi interessanti la nostra contemporaneità. La povertà francescana, nel suo messaggio profetico di “libertà” dalla schiavitù del denaro e di fratellanza tra tutte le creature – umane e naturali-  può costituire una condivisibile aspirazione degli uomini (credenti e non credenti o diversamente credenti) di oggi in cerca di felicità e di pace.

 Il programma

Aprirà il convegno padre Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, seguiranno le relazioni: “La rilettura della povertà francescana fatta da San Bonaventura, snodo delicato del passaggio dall’intuizione all’istituzione” a cura di padre Prospero Rivi – Antonianum di Bologna; “Poveri ma tenaci: Fedele da Fanna, Bernardino da Portogruaro e l’edizione dell’Opera Omnia di Bonaventura” a cura di Barbara Faes – Antonianum di Roma; “Dal Doctor Seraphicus a San Bonaventura. Due opere d’arte umbre a confronto: l’arazzo del Sacro Convento e la pala di Piermatteo d’Amelia per i frati conventuali di Terni” a cura di Giuseppe Cassio – storico dell’arte. Presiede e modera padre Pietro Messa – Antonianum di Roma. Conclude Stefania Parisi direttore Istess.

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