L’Ucarina trionfa al Terni Film Festival 2021
Sono l’ucarino Mother of apostles e il curdo/svizzero Neighbours i trionfatori della XVII edizione del Terni Film Festival.
Nel corso della Notte degli Angeli che ha chiuso la kermesse la “Madre degli Apostoli” di Zaza Buadze, incentrato sulla guerra tra Russia e Ucraina in corso dal 2014, si è portata a casa quattro premi: quello per la migliore attrice, ricevuto da Natalya Polovynka, miglior colonna sonora (Roman Grygoriv e Illia Razumeiko), Premio Signis e Gran Premio della Giuria.
Neighbours, diretto da Mano Khalil ha ottenuto invece l’Angelo per il Miglior film e il premio della critica.
Il film è ambientato all’inizio degli anni ’80 in un piccolo villaggio al confine tra la Siria e la Turchia. Qui un bambino curdo di sei anni vive il suo primo anno di studi in una scuola araba pervasa di nazionalismo, dove si parla solo una lingua a lui sconosciuta (l’arabo appunto) e si insegna che il nemico da perseguire è il popolo ebraico
La giuria internazionale era composta quest’anno dal regista palestinese Mohammed Almughanni, la direttrice del Lago Film Fest Viviana Carlett e l’attrice Carolina D’Alatri, la giuria Signis dal polacco Marek Lis, la francese Chantal LaRoche e il rumeno Florin Silaghi, mentre il premio della critica è stato assegnato da Luca Cresta, Valentina Rossi e Duccio Penna.
Daniele Ciprì vince con L’abbraccio
L’Angelo per il miglior documentario è andato a L’abbraccio, un’opera, diretta da Davide Lorenzano e prodotta da Christian Patanè, che per la prima volta ha trovato il coraggio di ripercorrere la drammatica storia di Antonino Saetta, presidente della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, e di suo figlio Stefano, rimasti vittime di un agguato ordito da Cosa Nostra lungo la Strada Statale 640 Agrigento-Caltanissetta la notte del 25 settembre 1988.
Per questo lavoro Daniele Ciprì ha conquistato anche l’Angelo alla miglior fotografia.
“Preferisco raccontare queste storie con la realtà piuttosto che con la finzione. In quest’ultimo caso a volte si esagera, e il rischio che i personaggi coinvolti diventino dei cattivi esempi da seguire è molto alto. Secondo me non ci sono neanche gli attori giusti per trasformare certe realtà in finzione”, ha dichiarato il famoso direttore della fotografia, con riferimento esplicito alla nota serie televisiva Gomorra.
Un altro grande artista siciliano – Ninni Bruschetta – ha ritirato l’Angelo vinto lo scorso maggio per il film Un eretico in corsia di Bruno Di Marcello. Anche Wieslaw Mokrzycki e Andrzej Bubela, direttori del Sacrofilm festival di Zamosc in Polonia hanno ricevuto l’Angelo alla carriera assegnato per i 25 anni del festival nel 2020. L’Angelo alla carriera 2021 è andato invece a Giobbe Covatta.
L’Angelo di cristallo è stato poi consegnato alla fondatrice del Terni Film Festival e direttrice dell’Istess per 22 anni Stefania Parisi, al vescovo Giuseppe Piemontese e al presidente della Fondazione Carit Luigi Carlini.
Giorgio Borghetti miglior attore per Captain T
Captain T – La condanna della consuetudine è valso a Giorgio Borghetti l’Angelo come miglior attore di un cortometraggio, premio condiviso ex aequo con Paolo Musìo, che ha ricevuto l’Oscar del Terni Film Festival per Il prigioniero.
Captain T narra la vicenda di un doppiatore che desidera diventare attore, ma che non riesce a liberarsi dal personaggio a cui presta la voce.
Borghetti nella sua carriera ha doppiato personaggi di opere cinematografiche e televisive di successo mondiale. Basti pensare soprattutto al cartone animato Holly e Benji (dove ha dato la voce a Benji), al celebre E.T. l’extra-terrestre (dove ha doppiato il protagonista Elliot), al film di fantascienza La storia infinita (sua la voce di Atreyu), al remake del 1986 de Le avventure di Peter Pan e a L’attimo fuggente (è lui la voce italiana di Neil Perry).
In sala ha spiegato, con un velo di nostalgia, la differenza tra il doppiaggio di una volta e quello dei nostri giorni: “Per doppiare Elliot di E.T. ci ho messo due mesi. Ora per un film importante bastano al massimo una decina di giorni. E’ vero che la tecnologia ha fatto passi da gigante, ma il suono che esce da una sala di doppiaggio non è più lo stesso”.
“Un tempo ti vedevi tutto il film da doppiare. Oggi non è più così”, gli ha fatto eco Marzia Ubaldi, che a ricevuto il Premio per il cinema in Umbria intitolato a suo marito Gastone Moschin.
Ubaldi è stata protagonista, insieme a Borghetti, di The Dubbing Game, una grande novità di questa edizione del Festival, che ha visto quattro giovani stagisti mettersi in gioco provando a replicare il doppiaggio in italiano di una scena tratta da Paura d’amare, interpretata da Al Pacino e Michelle Pfeiffer. Il tutto con la supervisione speciale degli stessi Ubaldi e Borghetti, che in pochi minuti hanno davvero offerto una lezione di doppiaggio.
Gli altri premi
Con l’Angelo al miglior attore per un lungometraggio già assegnato domenica a Giorgio Pasotti per Abbi fede, è Sabrina Impacciatore che vince la statuetta come miglior attrice di un corto per Il prigioniero, dove ha recitato insieme a Paolo Musìo, premiato anche lui per la sua interpretazione.
Miglior sceneggiatura ad Anime borboniche, film scritto e diretto da Paolo Consorti e Guido Morra e interpretato da Giobbe Covatta, prodotto da Paolo Coviello e Vittorio Maione di Opera Totale.
Miglior regia a The badger, film iraniano diretto da Kazem Mollaie mentre Se dicessimo la verità, il documentario sulla criminalità organizzata diretto da Emanuela Giordano e Giulia Minoli, è stato premiato per il miglior montaggio e ha ottenuto il premio per la critica. .
Miglior ambientazione a Wyszynki, film polacco diretto da Tadeusz Syka, miglior trucco ed effetti speciali a Sotto la città – 1915, il cortometraggio diretto da Domenico Tiburzi e interpretato da Lino Guanciale.
Il miglior corto è invece I won’t remain alone diretto dall’iraniano Yaser Talebi, mentre la giuria popolare ha premiato l’italiano Eyes di Maria Laura Moraci.
La giuria salesiana ha assegnato il suo premio ad Azrar, un corto di animazione giordano diretto da Ahmed Jaber.
La giuria composta da Alessandro Parrello, Mario Prignano e Daniele Procacci ha votato all’unanimità il corto romeno Dinners (diretto da Ana Vijdea e Cosmin Nicoara) come miglior opera in realtà virtuale della XVII edizione.
Il primo concorso CortoScuolaFest della storia del Terni Film Festival è andato infine a pari merito ai tre finalisti (Considero valore... della scuola media Leonardo Da Vinci – Orazio Nucola, Tutto normale del Liceo Scientifico Galileo Galilei e Sogno di un uomo che si è appena svegliato del Liceo Classico Gaio Cornelio Tacito).
Una canzone per il Festival, il concorso indetto da Istess Musica ha visto invece il brano Del domani chissà di Silvia Corvasce vincere l’Angelo di cristallo assegnato dalla giuria composta dai musicisti Emanuele Cordeschi, Fabrizio Longaroni e Antonia Perleonardi, mentre come canzone ufficiale del festival (scelta dai direttori dell’Istess Arnaldo Casali, Istess Cinema Riccardo Leonelli e Istess Musica Marialuna Cipolla) si è affermata Nonostante tutto di Joe Balluzzo.
Menzione speciale della giuria Signis per L’uomo delle chiavi, sulla vecchiaia, un documentario diretto da Matteo Sandrini.